RELIGIONE

Intorno al XII secolo D.C. la popolazione locale, in maggioranza buddhista, venne a contatto sempre più frequentemente con dei mercanti arabi che usavano le isole come scalo per i propri affari.

Gli abitanti delle isole Maldive, colpiti dal culto di Maometto, abbracciarono la fede islamica sunnita cancellando quasi totalmente la vecchia religione, anche se sopravvivono antiche credenze.

La popolazione locale teme ancora i Jinni, spiriti del male che provengono dalla terra, dal cielo e dal mare, ai quali viene attribuita la responsabilità di qualunque evento non spiegabile.

La leggenda narra che sull'isola di Malè un Jinni chiamato Rannamaari chiedesse delle ragazze vergini da sacrificare. Un mercante arabo di nome Al Barakat si sostituì ad una vergine e scacciò il Jinni malvagio leggendo per tutta la notte passi del Corano, il libro sacro islamico.
Il re delle Maldive nominò primo sultano Al Barakat e decise di proclamare l'Islam religione nazionale.

Oggi a Malè, la capitale-isola di 2.5 Kmq e popolata da più 70.000 persone, ci sono ben 20 moschee. Una delle più belle, dove si possono trovare svariate decorazioni coraniche, è la moschea di Hukuru Minsky, costruita nel 1600.

L'Islam, che letteralmente significa sottomissione a Dio, prevede 5 precetti da rispettare rigorosamente:

Durante il momento della preghiera, 5 volte al giorno, negozi e uffici chiuduno per 15 minuti.

La religione musulmana vieta ai fedeli l'alcool. La legge locale vieta anche il lavoro di barman, per questo nei villaggi si ricorre a manodopera indiana.

Quando ci si reca in visita alla capitale e agli altri villaggi locali è consigliabile indossare t-shirt e bermuda, ed evitare un abbigliamento succinto.
Il nudismo e il topless sono proibiti.

Nei luoghi sacri si entra senza scarpe e cappello, con gambe e spalle coperte.